RVM PALESTRINA: LA STORIA DI UN SOGNO
Sono le 13:10 del 5 maggio 2024 a Carpineto Romano. Al “Ludovico Galeotti” è appena terminata una partita. Il suono del triplice fischio ancora riecheggia nell’aria, anche se adesso tutto è rumore. Tutto è festa. In campo c’è chi corre, chi si abbraccia, chi cerca gli affetti sugli spalti, chi si carica i bambini sulle spalle per un ultimo giro su quell’erba sintetica da campioni. Sul campo del Semprevisa, la RVM Palestrina trova una vittoria per 0-1, trova altri tre punti: quelli che bastano per la cifra tonda. Il Girone F vede al primo posto la squadra di Palestrina: ottanta punti. Gli arancio-verdi hanno vinto la Prima Categoria. Nel tripudio di gioia e contentezza, c’è chi si rilassa e chi ha ben chiaro il prossimo passo da compiere. L’intera dirigenza — nelle persone del Presidente Daniele Imola e del Direttore Sportivo Dino Giudici — sa perfettamente quale sia l’obiettivo: rendere la Palestrina una squadra rispettata, riconosciuta e, perché no, anche temuta. Il primo nodo da sciogliere è la conferma dell’allenatore che ha reso tutto possibile: Stefano De Matteis, per tutti “Barbarossa”, soprannome che aggiunge un tocco di fantasia a una storia che invece è tutta reale.
Manca una settimana all’anniversario di quel trionfo del 2024. Sono passati 358 giorni, e la RVM Palestrina gioca ora nel Girone D di Promozione, da neopromossa, come è giusto che sia. Ma il campionato che conduce è assolutamente di vertice: oggi, 28 Aprile 2025, è quarta a pari punti con Lo Sterparo — 67 punti — e in cerca del terzo posto che possa voler dire playoff, che possa voler dire continuare a sognare, che possa voler dire promozione, e quindi Eccellenza. Ed è proprio su quest’ultima parola che vogliamo soffermarci, perché è questo il valore raggiunto dai palestrinesi: eccellenza, con la “e” minuscola, ma piena di significato. Nel corso della stagione abbiamo assistito a un percorso senza esclusione di colpi: una squadra, un gruppo, una famiglia compatta. Mister Barbarossa ha insegnato alla sua ciurma a non abbassare mai la testa, a lottare come un solo uomo, a misurare il sudore sulla maglia come parametro per capire se si è giocato bene o meno. Abbiamo assistito alla nascita di una squadra piena di cuore e di anima, in grado di appassionare chiunque ami lo sport più bello del mondo: il calcio.
La gente di Palestrina se n’è accorta, gli avversari se ne sono accorti, e ora la società di Daniele Imola suscita rispetto in chiunque incroci la sua strada, domenica dopo domenica. Qualche errore di inesperienza è stato commesso, è vero. Il Girone D è stato fin da subito terreno di conquista della Monti Prenestini. Ma la nostra storia parla di un sogno a cui tutti vorrebbero partecipare.
Barbarossa, non farci svegliare.
Mancano quattro partite. Tra un mese sapremo se questo sogno resterà tale o se la concretezza dimostrata dalla RVM Palestrina sarà divenuta realtà.